Voce e Home Recording: come registrare

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Se sei un* cantante solista o fai parte di una band, avrai avuto il bisogno di registrare la tua voce, che sia per registrare un brano, per una cover o altre necessità. Per poter registrare con una buona qualità nella propria stanza però, è necessario prendere qualche provvedimento.

Partiamo ovviamente dalla cosa fondamentale: un microfono. Se non disponete già di uno per registrare, potete procurarvene uno in base alle vostre necessità o alla strumentazione che avete già a disposizione, in entrambi casi consiglio l’uso di un microfono a condensatore. Vediamo brevemente i due tipi principali per l’home recording.

Microfoni a croce
Microfoni XLR a Condensatore
  • XLR/CANNON: Se avete già a disposizione una scheda audio, questa è la soluzione migliore rispetto un microfono USB. Un microfono molto ottimo per l’home recording che posso consigliarvi è il Rode NT1A, disponibile anche in versione kit con scheda Focusrite. Se cercate qualcosa di molto più economico posso suggerirvi un Neewer NW-700, che per iniziare può andare bene, ma sconsiglio per qualsiasi uso semi professionale.
Rode NT-USB
Microfono Rode NT-USB
  • USB: Se non avete una scheda audio o non ne sentite particolare bisogno per giustificare la spesa, potete ripiegare su un microfono USB che integra una sua scheda audio. Un buon microfono USB che posso consigliarvi sia per cantare che come microfono per chiamate o video è il Rode NT-USB.

Accessorio fondamentale è anche quello del filtro anti-pop, in grado di attenuare l’aria emessa dalle “P” e “S”, fermando colpi e sibili.

Come registrare

Vediamo adesso qualche consiglio per registrare nelle migliori condizioni.

Una cosa molto importante da tenere in considerazione, quando si deve registrare con un microfono a condensatore, è di non posizionarlo al centro della stanza.

Come mai?

Propagazione Riverbero
Propagazione del riverbero. In blu il suono diretto, in rosso il riflesso della voce.

Fate un esperimento: posizionatevi al centro della vostra stanza e nel silenzio, battete forte le mani. Se prestate attenzione, riuscirete a sentire una risonanza e del riverbero di risposta. Questo fenomeno avviene per colpa della riflessione, ovvero, spiegato in parole semplici, il suono rimbalza sulle pareti della stanza e ritorna indietro creando appunto riverbero, mentre altri elementi nella stanza sensibili alle vibrazioni dell’aria oscillano creando delle frequenze di risposte (esempio bracci a molle, corde di chitarra, ecc…).

Quando si registra è importante ottenere un suono più pulito possibile, senza riverberi eccessivi della stanza e senza frequenze di risonanza che possano disturbare la registrazione.

Come faccio ad evitare disturbi quindi? Qual è il punto migliore dove posizionarmi?

Prima di tutto, importantissimo tenersi lontani da vetri, specchi e finestre! In quanto sono superfici estremamente riflettenti.

Un metodo semplice, ma efficace, è quello di sfruttare il proprio armadio! Questo perché gli indumenti assorbono la maggior parte delle riflessioni oltre che aiutano ad assorbire rumori esterni. Non occorre infilarsi dentro l’armadio, ma basta posizionare il microfono davanti ad ante aperte.

Pannelli fono assorbenti
Pannelli Fonoassorbente

Se la soluzione dell’armadio non è possibile o vi è scomoda, potete anche ripiegare in un pannello fonoassorbente, che hanno lo scopo di assorbire il suono e di attutirlo il più possibile. Potete procurarvene uno molto semplicemente online, per poi posizionarlo sul muro dietro il microfono, in modo da assorbire le riflessioni, non è assolutamente la soluzione perfetta, ma è comodo per fare del semplice home recording. Ovviamente il microfono deve essere posizionato distante dal pannello e non attaccato ad esso.

Pannelli Fonoassorbenti Appesi
Pannelli Fonoassorbenti Appesi

Le cuffie da usare e come usarle

Bene, abbiamo brevemente visto come evitare disturbi dovuti alla stanza nella registrazione, ma ancora manca una fondamentale spesso trascurata per ottenere una registrazione più pulita possibile: le cuffie e il loro volume.

Partiamo analizzando i tipi di cuffie che abbiamo a disposizione:

Cuffie Grado Prestige SR-60e
Gradolab SR60e – Cuffie Aperte
  • Cuffie aperte: sono quelle cuffie che lasciano passare il suono fuori e lasciano entrare suoni esterni, in genere sono più fedeli come suono e risposta in frequenza ma sono assolutamente da evitare in fase di registrazione, in quanto, appunto, la loro caratteristica di essere aperte farà uscire il suono della base rientrando di conseguenza nella registrazione.
AKG K121S
AKG 121 – Cuffie Semi Aperte
  • Cuffie Semi-Aperte: sono una via di mezzo tra le cuffie aperte e chiuse, ma anche queste le sconsiglio per registrare se cercate il suono più pulito possibile, ma se con le cuffie chiuse avete problemi a registrare la vostra voce perché vi chiudono troppo le orecchie potete pure provarle per vedere se vi trovate meglio. La vostra migliore performance possibile ha comunque priorità.
Sennheiser HD 569
Sennheiser HD 569 – Cuffie Chiuse
  • Cuffie Chiuse: questo tipo di cuffie sono quelle che lasciano uscire ed entrare meno suono possibile, se cercate di ottenere una registrazione con meno disturbi possibili vi consiglio di ripiegare su questo tipo di cuffie, non tutti però potrebbero trovarsi a proprio agio con questo tipo come detto prima, ma tra poco vediamo come risolvere in modo alternativo.
KZ ZST
KZ ZST – Cuffie IEM
  • Cuffie IEM (In-Ear-Monitor): avete presente i musicisti in live che indossano delle cuffie che vanno attorno all’orecchio? Quelli si chiamano IEM e sono cuffie che “sigillano” l’orecchio, permettendo ai musicisti di sentirsi con chiarezza. In genere non le consiglio troppo per registrare dato che appunto si comportano come tappi.

Pro Tip: Le KZ ZST sono IEM estremamente economici (20€~), nonostante tutto le consiglio ai cantanti per via del loro suono, che pur non essendo eccelso, è abbastanza buono ma soprattutto ha spinta sulle frequenze medie, andando a dare un boost sulle 1000/2000kHz dove la voce si posiziona, perfetto per sentire meglio la propria voce specialmente in live.

Indipendentemente da ciò che sceglierete, come vi dicevo prima, c’è un piccolo consiglio che do ad ogni persona cantante o non che deve registrare la voce. Oltre ad avere la propria voce in cuffia grazie ad il monitoring a bassa latenza, consiglio sempre di registrare con una sola cuffia nell’orecchio, in quale dovete vedere voi da quale riuscite a sentire e percepire meglio la vostra voce. Questo perché registrare con entrambe le cuffie vi isolerà dall’ambiente circostante, oltre che vi farà perdere in parte la percezione precisa della vostra voce, mentre registrando solo con una sarete in grado di sentire l’ambiente che risponde e riuscirete a cantare in modo più naturale e rilassato. Prima vi avevo citato le cuffie IEM, vi invito a prendere un video live del cantante che preferite, e se fate attenzione, noterete pure loro utilizzano solo una cuffia o spesso se ne tolgono una. Questa regola non è sempre necessaria, ma se notate che fate fatica a cantare o non riuscite ad essere naturali, è meglio provare questo metodo.

Ultimi semplici consigli che vi posso dare, prima di mettervi a registrare assicuratevi di non avere altre fonti di disturbo: spegnete ventilatori ed aria condizionata, assicuratevi di avere il telefono in silenzioso senza vibrazione, in modalità aereo o spento, di azzerare il volume dei vostri altoparlanti e di non avere un volume delle cuffie esagerato al fine di evitare rientri che possano sporcare la registrazione.

In conclusione, per ottenere un buon risultato finale, è importante riuscire ad ottenere la qualità migliore possibile in sorgente, e seguendo questi piccoli accorgimenti sarete in grado di avere una traccia pulita. Mi raccomando, occhio al gain!

Prove musicali “Online”: è possibile?

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A circa un anno di distanza dal primo lockdown, molte band, di tutte le età, stanno ancora affrontando il problema, non solo di non poter suonare ad eventi dal vivo, ma anche l’impossibilità di esercitarsi insieme in una sala prove.

Molti settori si sono riadattati alla situazione, puntando sulle tecnologie e infrastrutture in modo da poter lavorare anche da casa, ovvero lavorare in modalità smart-working. Sicuramente, questa soluzione si dimostra molto versatile nei vari settori lavorativi ed educativi dove sono richiesti pochi elementi per poter comunicare (es. connessione stabile, videocamera e microfono).

Guardando dal lato dei musicisti però, è ovvio pensare che tutto ciò non è così facilmente attuabile, prendendo specialmente in considerazione un grande problema di tutte le piattaforme di videochiamata/videoconferenza: la latenza.

Strumenti come SkypeZoom o TeamSpeak, o anche Meet, Discord, FaceTime o WhatsApp sono estremamente inadatti a questo scopo, perché essi sono appunto pensati per offrire un’esperienza di chiamata o videochiamata molto semplice, con basso consumo dati e quanto più versatile possibili per tutti dispositivi e connessioni.

Cosa molto importante da tenere in considerazione, questi strumenti per stabilire una connessione tra i due utenti (client) hanno bisogno di comunicare con un host (computer di hosting). Questo significa che i dati audio e/o video non vengono inviati all’altro interlocutore direttamente, ma devono prima raggiungere un server localizzato da un’altra parte nel mondo per poi essere inviati all’altro utente, questo comporta una generazione di latenza notevole, in quanto il segnale deve passare da un “mediatore” ed essere processato per essere inviato di nuovo.

Come “elimino” questa latenza?

Partiamo dal concetto che avere latenza 0 assoluta è tecnicamente impossibile a causa di vari fattori, soprattutto considerando le nostre infrastrutture. Quello che possiamo fare però è avvicinarci a ridurre quanto più possibile in modo da avere un’esperienza di chiamata quanto più vicina ad essere “in tempo reale”. Se avete mai utilizzato torrent, avrete sicuramente già sentito i termini P2P o “Peer to Peer”, ma cosa significano esattamente?

Connessione P2P

Spiegato in maniera molto semplice, la connessione P2P è una connessione che avviene direttamente tra due o più client (ovvero gli interlocutori della chiamata) senza dover passare da un server (host) terzo, rendendo quindi ciascun utente sia host che client.

L’argomento è ovviamente più complesso di così, ma al fine di mantenere le cose semplici ci limiteremo a questa breve spiegazione.

Come otteniamo una connessione P2P?

Ci sono alcuni programmi che sono stati pensati appunto per queste esigenze, e sfruttando la connessione P2P riescono ad offrire un’esperienza con quanta meno latenza possibile, in quanto non passano da un server di host le connessioni, però c’è da tenere conto che tramite questo metodo la stabilità e velocità della connessione dipenderà unicamente dalle vostre infrastrutture. Questi programmi infatti performano meglio con un computer connesso tramite rete cablata, in quanto il wi-fi stesso è una fonte di latenza.

Vediamo qualche programma che può aiutarvi a tornare a suonare insieme, nonostante la distanza.

Interfaccia di Jamkazam

Jamkazam è un software pensato per i musicisti fin dalla sua creazione. Le sue prerogative sono offrire bassa latenza e audio trasmesso ad alta qualità. Include un mixer onboard, condivisione di schermo e file e metronomo. Funziona solo su sistemi operativi a 64 bit.

Jamkazam offre un piano gratuito, anche se estremamente limitato.

Jamulus | Framalibre
Interfaccia di Jamulus

Jamulus è un programma gratuito ed open source. Si rivela ottimo per jam, provare con i membri della band o organizzare concerti virtuali senza problemi. Lo svantaggio principale è che non offre trasmissione video.

Steinberg VST Connect Pro Review - MusicTech
VST Connect Pro

Se avete mai usato Cubase, sicuramente il nome Steinberg non vi sarà nuovo. Connect non è esattamente un programma, ma un VST aggiuntivo che permette a voce e strumenti di essere registrati senza latenza, oltre a permettere a tastieristi e pianisti di scrivere/importare MIDI direttamente nel brano in tempo reale. Include la funzionalità di video streaming.

Di cos’altro ho bisogno per essere attrezzato?

Partiamo dalla base, tutti portatili moderni sono di già equipaggiati con una webcam solitamente, per i computer fissi basterà prenderne una USB, una qualità HD 720p i FullHD 1080p è generalmente lo standard odierno per un video di qualità. Generalmente le webcam includono già un microfono integrato, ma non è ciò che ci serve come fonte audio. Se non ne possiedi già una, avrai bisogno di una Scheda Audio USB, consiglio con almeno due canali, così da poter inserire in un canale il proprio strumento, e nel secondo un microfono così da poter parlare, ed utilizzare una sola periferica audio.

Se invece di una scheda audio possedete un Mixer Audio con interfaccia USB, anche lui sarà in grado di conseguire il compito, in quanto sarà riconosciuto dal computer come periferica audio, e vi darà accesso al collegamento di più strumenti.

Per concludere, è importante ricordare che la componente fondamentale è la latenza: minore è, migliore sarà il risultato. Risolto questo problema, la rete si offre come buona soluzione alternativa al non provare affatto. Se conoscete altri software o metodi per poter provare a distanza, commentate pure, ritengo che l’argomento mai come ora abbia bisogno di essere affrontato ed esplorato, per le migliaia di musicisti la fuori, che purtroppo, si sono dovuti fermare di fronte a delle avversità fuori dal loro controllo.

Home Recording: quale DAW è più adatta a te?

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Se ti stai approcciando al mondo dell’home recording, avrai sicuramente sentito parlare del termine “DAW” (Digital Audio Workstation), ma soprattutto alla battaglia su quale sia la migliore rispetto le altre. Per quanto la domanda sia lecita, non è quella più giusta da porsi quando tutto ciò di cui si ha bisogno è di ottenere facilmente delle registrazioni con la propria attrezzatura low-entry o mid-range. In questo breve articolo andrò ad elencare alcune tra le più popolari DAW elencandone punti di forza e non dalla prospettiva del musicista in erba nel campo audio fonico casalingo. Iniziamo!

logic-pro-x-10 - IdeoStudio
Interfaccia di Logic Pro X

Se hai un dispositivo con Mac OS avrai sicuramente sentito parlare di questo software prima d’ora. Io stesso utilizzo questa DAW principalmente, presenta un’interfaccia pulita e semplice da usare, anche per chi è alle prime armi. In perfetto stile Apple, il design curato è ciò che la rende intuitiva ma potente allo stesso tempo.

Punti di vantaggio:

  • Design semplice, curato ed intuitivo
  • Vasta libreria di suoni, plugins integrati
  • Strumento “Flex” per quantizzazione e fix pitch di tracce audio
  • Ottima gestione di tracce MIDI
  • Hotplug di strumenti MIDI e interfacce audio
  • Estremamente versatile per ogni progetto

Punti di svantaggio:

  • Il software purtroppo è disponibile solo su Mac OS, rendendolo impossibile da avere anche da avere su portatile Windows ad esempio, costringendo l’utente ad un costoso ecosistema Apple.
  • Problema GPU, rallentamento dei progetti più grandi

Prezzo (Aggiornato al 10/02/2021): 229,99€ su Mac App Store

Caratteristiche Pro Tools - Avid Italia : Avid Italia
Interfaccia di Pro Tools

Pro Tools è senza alcun dubbio lo standard industriale, presente in tutti gli studi più rinomati del mercato americano. Nessuno studio discografico manca di averlo. Può tranquillamente essere definita la DAW più completa e potente ad uso altamente professionale, ma anche per del semplice home recording.

Punti di vantaggio:

  • Software di editing, recording e mixing estremamente completo, pieno di strumenti
  • Standard a livello industriale, realizzando un progetto su pro tools sarete in grado di mandare il file direttamente ad un altro studio che lo utilizza.
  • Alta qualità
  • Disponibile sia su Mac OS che su Windows

Punti di svantaggio:

  • Software complicato, specialmente per utenti alle prime armi
  • Più rivolto ad un pubblico professionale
  • Poco elastico, un minimo cambiamento nella catena delle periferiche manda in errore il programma (vantaggio per un professionale che si può fermare se c’è qualche problema che può causare perdita di qualità, ma svantaggioso per un utente in erba che ha bisogno di periferiche plug and play)
  • Editor MIDI complesso

Prezzo (Aggiornato al 10/02/2021): 613,78€ Perpetual License

Cockos Reaper 5 - Un sequencer a basso costo - Age of Audio
Interfaccia di Reaper

Reaper è un programma molto leggero e versatile, permette anche di essere installato su una pendrive, in modo da poter portare sempre con se il software anche su altri computer. Include vari plugins integrati e offre una versione di prova gratuita senza limitazioni per 60 giorni. L’interfaccia è abbastanza semplice, anche se a primo impatti richiede un po’ di studio in quanto alcuni elementi sono nominati e posizionati in modo diverso dalle altre DAW. Probabilmente è una delle migliori alternative a Logic Pro X su Windows (prendendo in considerazione prezzo, facilità e versatilità).

Punti di vantaggio:

  • Facile da installare
  • Interfaccia pulita
  • Possibilità di effettuare un’installazione portatile
  • Molto leggero da eseguire
  • Prova gratuita
  • Disponibile anche su Linux
  • Cambi i diversi temi come desideri

Punti di svantaggio:

  • L’interfaccia è un po’ complessa da capire a primo impatto
  • I plugins integrati sono ok
  • L’interfaccia dei plugins è un po’ macchinosa
  • Un problema con la latenza MIDI
  • Le tracce della batteria MIDI mancano di efficienza, sono lente e difficili da usare

Prezzo (Aggiornato al 10/02/2021): 60$ Discounted License / 225$ Commercial License

ABLETON Live 10 Suite E-licence - Muziker IT
Interfaccia di Ableton

Se il vostro obiettivo principale è quello di realizzare musica elettronica, Ableton è la DAW più adatta a voi. Compresa di una buona libreria di suoni e plugins integrati, è il punto di inizio perfetto per creare musica elettronica. Offre ovviamente vasto supporto alle periferiche MIDI come tastiere o launchpads. Generalmente questo software viene incluso anche con le schede audio low-entry in versione Ableton Live. Oltre alle tracce MIDI ovviamente, consente anche di registrare tracce audio.

Punti di vantaggio:

  • Perfetto per la creazione di musica elettronica
  • Vasta libreria di suoni e plugins integrati

Punti di svantaggio:

  • Anche se versatile, non è il software più comodo per registrare e mixare tracce audio per chi è alle prime armi
  • Interfaccia non molto intuitiva ad un primo utilizzo

Prezzo (Aggiornato al 10/02/2021): 79€ per Ableton Live Intro

Try Cubase now for 30 days | Steinberg
Interfaccia di Cubase

Cubase di Steinberg risale ai tempi lontani prima delle DAW moderne. La versione 1.0 è stata resa disponibile per l’Atari ST nel 1989. Se il suo nome non vi è nuovo, probabilmente è perché anche lui spesso viene incluso nelle schede audio low-entry. Si rivolge verso un pubblico più professionale, ma è anche abbastanza semplice da imparare per un utente nuovo in questo mondo.

Punti di vantaggio:

  • Software incluso con molte schede audio
  • Vasta gamma di plugins integrati
  • Tema scuro, perfetto per evitare affaticamento agli occhi

Punti di svantaggio:

  • Interfaccia complicata, specialmente a primo impatto
  • Troppe opzioni per un principiante, generando confusione

Prezzo (Aggiornato al 10/02/2021): 99,99€ per Cubase Elements 11

Per concludere, ci tengo a precisare che queste opinioni sono riflesse dal mio punto di vista di esperienza, e che quindi non sono punto di riferimento assoluto. Se non ho incluso altre DAW popolari è semplicemente perché non ho avuto modo di utilizzarle e non sarei stato in grado di offrirvi una mia opinione al riguardo dal mio punto di vista. Il metodo migliore alla fine resta riuscire a provare questi software per vedere con quale vi trovate di più a vostro agio per le vostre esigenze. Se avete consigli o opinioni, vi invito a commentare l’articolo e a condividerlo.

Come usare Distrokid: distribuire la musica online

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*Nota: a seguito di varie richieste, precisiamo che il seguente sito/persona non è affiliato con Distrokid, il seguente è un articolo esplicativo. Non siamo responsabili di assistenza dell’azienda, pagamenti o qualsiasi altro dubbio/problematica nei suoi confronti. Vi invitiamo cortesemente a rivolgervi al servizio clienti dell’azienda in questione.

Distribuire la propria musica attraverso le piattaforme digitali oggi giorno è un must. Fino a qualche tempo fa per le piccole band fare ciò era economicamente difficile senza uno studio di produzione alle spalle, dato l’alto elevato prezzo dei servizi di distribuzione.

Distrokid è stato lanciato nel 2013 con la missione di aiutare le piccole realtà a distribuire i loro brani ad un prezzo affordabile e in modo più semplice possibile, senza andare a prendere parte sulle royalties, lasciando i guadagni all 100% ai musicisti.

Nel caso non siate pratici, oggi vi spiegherò come prepararvi al meglio per fornire i vostri contenuti sulle piattaforme quali Spotify, Apple Music e iTunes nel modo più semplice ed efficiente possibile.

Fotografia In Scala Di Grigi Di Microfono A Condensatore

Partiamo da cosa è necessario, dobbiamo preparare i nostri file ed essere sicuri rispettino gli standard richiesti:

– Il file audio deve essere in formato .wav di alta qualità
(48.000KHz minimo consigliato, ma anche una registrazione a 44.100KHz è accettata). Sarebbe anche possibile usare file .mp3 nel caso non abbiate altro a disposizione, ma è qualcosa che vi sconsiglio dal mio punto di vista.


– Copertina ad alta risoluzione, assolutamente necessaria
per evitare sgranature dovute a ridimensionamento e soprattutto
che venga rifiutata dagli store. Non usate un file di piccole
dimensione e ingranditelo per raggiungere la risoluzione necessaria
onde evitare i problemi sopra citati.

Ok, adesso vediamo come utilizzare l’interfaccia di Distrokid:

La prima cosa che viene richiesta è di selezionare su quali piattaforme deve essere distribuito, qua ovviamente la scelta sta a voi. Proseguiamo selezionando il numero di canzoni da caricare, selezionate 1 per un singolo.

Nel caso in cui il brano che volete pubblicare è una cover, sarà necessario pagare a Distrokid una quota di 10$/Anno, in modo da ottenere una licenza per pubblicare il brano sulle varie piattaforme di distribuzione. Importante ricordare che il brano non può essere caricato sugli store nel caso contenga sample dalle tracce originali (ad esempio se usate la traccia di batteria della canzone originale, il brano non potrà essere caricato), o se si tratta di un remix.

Distrokid integra una funzionalità di check delle pagine artista sugli store, in modo da evitare duplicazioni o distribuzione sulla pagina sbagliata.

Se state programmando il lancio di un brano o album, vi è la possibilità di impostare la data di pubblicazione e di effettuare pre-ordini.

Distrokid vi permette di impostare una casa discografica nel caso siate affiliati ad una, altrimenti imposterà un nome generato automaticamente.

Immagine gratuita di acquisto, album, arte

Per la copertina ci sono alcune regole precise da seguire, oltre quelle sopra citate, ad esempio è vietato includere link e social network (icone comprese), etichette di prezzi o copertina doppione (già usata per altre pubblicazioni). Questi parametri sono obbligatori da rispettare per evitare che la copertina venga rifiutata.

Per caricate il file del vostro brano, il file può essere in formato WAV, WMA, M4A, FLAC, MP3, o CDDA. Come suggerito prima, consiglio un formato lossless come il wav.


Una volta terminato il caricamento, nella schermata My Music ritroveremo l’elenco degli album e brani che abbiamo caricato. Cliccando su essi è possibile vedere lo stato del brano e se la copertina è stata accettata dagli store.

Immagine gratuita di ascoltare musica, blue jeans, canzone

I tempi di caricamento varia da piattaforma a piattaforma, per Spotify possono occorrere 2/3 giorni, per iTunes una settimana ad esempio. Distrokid vi invierà un email informandovi
di quando i vostri brani saranno disponibili.

Tramite la sezione Bank, è possibile vedere i guadagni di stream e vendite dei vostri brani. Generalmente i report sono mensili, ma spesso capita che gli store siano lenti e quindi è richiesto più tempo per vedere tutti i guadagni effettivi dagli store.


Per prelevare i guadagni da Distrokid sarà necessario usare un account Paypal, il quale potrebbe prevedere o meno delle commissioni.

Se volete dividere i guadagni insieme a un’artista con cui avete collaborato, Distrokid offre un servizio di splitting dei guadagni automatico. Nella sezione Teams è possibile aggiungere i membri che devono ricevere una quota, semplicemente aggiungendo la loro email e la percentuale, se sono iscritti a Distrokid, il processo sarà completamente gratuito, mentre se non sono iscritti riceveranno un email con il 50% di sconto per l’iscrizione al sito.